• ABBAZIA DI SAN CLEMENTE IN ABRUZZO, UN VERO TESORO

    ABABZIA

    Grazie alla bellissima iniziativa della Giornata Europea del patrimonio abbiamo approfittato di una visita gratuita guidata all’Abbazia di San Clemente a Casauria, in Abruzzo, in provincia di Pescara. L’abbazia si trova in realtà ai confini tra Torre dè Passeri e Castiglione a Casauria e devo dire che si tratta di un vero e proprio museo nonché di un vero gioiello storico ed architettonico. La visita è stata organizzata dall’associazione DADAbruzzo, un gruppo di ragazze preparatissime e gentili, ma soprattutto con la straordinaria capacità a non annoiare. L’associazione offre diverse offerte turisticheTARGA e semmai vi venisse in mente di visitare questo sito vi consiglio di chiedere una visita guidata, al seguente indirizzo:  dadabruzzo@libero.it, invece sul sito http://www.sanclementeacasauria.beniculturali.it/ potrete trovare un elenco di eventi che si svolgono nell’Abbazia. La costruzione dell’Abbazia risale all’871, quando, l’imperatore Lodovico II, in adempimento di un voto fatto per essere stato liberato dalla prigionia nel ducato di Benevento, eresse un monastero con annessa una Chiesa e fu lui stesso a far trasportare da Roma le ossa di San Clemente papa che ancora oggi sono conservate in una teca all’interno della Chiesa. L’ abbazia, con il passare degli anni, divenne sempre più potente, ma inseguito all’invasione dei Saraceni prima e dei normanni dopo, ed anche dei numerosi terremoti si danneggiò irrimediabilmente. Grazie a Pier Luigi Calore dei restauri vennero condotti nei primi decenni del Novecento rendendo l’abbazia come la vediamo oggi.

    La facciata ha uno stupendo portico, rimasto quasi intatto, a tre arcate con colonne adornate dPORTONEi bellissimi capitelli, tutti diversi tra loro. Il portale mediano è sicuramente tra le cose più belle, anche perché racconta perfettamente la storia della nascita dell’Ababzia: al centro è seduto San clemente e sotto viene raccontato come da Roma vennero trasportate qui le ossa di san Clemente a dosso di un asino e di come si fece un atto di compravendita per acquistare il terreno sulla quale sorge la struttura. San Clemente è seduto e alla sua destra ci sono San Fabio e Cornelio e alla sua sinistra l’Abate Leonate che presenta il modello della chiesa da lui rifatta. I quadranti bronzei del portone sono suddivisi in 72 riquadri occupati da formelle con croci, figure di abati e di monaci (nell’alto), rosoni, i Castelli (con tre torri ciascuno) soggetti alla abbazia (14 in tutto residui), coi nomi relativi, e i riquadri coi picchiotti (uno, di legno, di imitazione).

    PANORAMAL’interno dell’Abbazia è spettacolare, spicca tra tutti sulla destra il grande, magnifico ambone, scolpito da un frate Giacomo da Pópoli, a forma di cassa posata direttamente su quattro colonne architravate a rappresentare i quattro evangelisti, con bei capitelli che colpiscono per la bellezza dei fiori lavorati, stupendi rosoni molto rilevati e da rameggi, che diventeranno un po’ il simbolo dell’arte tipicaRELIQUIA abruzzese; nella faccia anteriore c’è  il lettorino  sostenuto da un’aquila che ferma gli artigli su un libro aperto appoggiato sul dorso di un leone accovacciato, il quale a sua volta ha un volume tra le zampe anteriori: rappresentano evidentemente i simboli degli Evangelisti Giovanni e Marco. L’ambone era usato per leggere la bibbia.  A sinistra c’ è l’elegantissimo candelabro per il cero pasquale, ricca e impreziosita da mosaici, danneggiato dai diversi terremoti. Sull’altare spicca il Cenobio che durante l’ultimo terremoto del 2009 è stato danneggiato, anche se restaurato presenta purtroppo ancora dei segni evidenti del triste evento. Accanto c’è il reliquiario con l’urna d’alabastro. L’imperatore Ludovico portò qui nell’871 le spoglie del santo. Nel 1799 l’urna fu profanata e danneggiata dalle truppe francesi che alloggiavano nella chiesa. L’urna fu recuperata per caso da Luigi Calore durante i lavori di restauro.

    Infine non può mancare una visita all’esterno dell’Abbazia, dove si trova un museo annesso, L’Antiquarium, voluto proprio da Calore affinché tutti i reperti storici e i materiali recuperati durante i lavori di restauro fossero conservati. Insomma, l’Abbazia è vero un tesoro da non perdere!



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