• I dintorni di Siviglia : Santiponce, Palos de la Frontera e EL rocio

    20140904_101135 (Copy)Siviglia, si sa, è sempre Siviglia. Tre giorni pieni almeno si devono dedicare a questa città meravigliosa, ma se vi avanza del tempo dedicatevi ai dintorni di Siviglia e non ve ne pentirete.  A soli  venti minuti da Siviglia, a Santiponce, si trova il Complesso archeologico ITALICA, si trova a 7 chilometri da Siviglia. se non avete una propria auto Santiponce è raggiungibile facilmente in una ventina di minuti con l’autobus (partenza da Plaza de Las Armas). L’autobus è il 172 settore 16 passa ogni 15 minuti ca. e ogni mezz’ora/1h al rientro. Controllate gli orari alla fermata appena arrivati al sito per organizzarvi la visita e il 20140904_104009 (Copy) rientro. Costo ogni corsa € 1,45  quindi davvero nulla! L’ingresso è gratuito per i cittadini europei e all’entrata vi forniscono una piccola mappa informativa del sito archeologico (solo in inglese o spagnolo). All’interno del sito si trovano i resti di un’antica città romana, sono visibili alcun rovine di palazzi e resti di mosaici (molto famosi) e soprattutto l’anfiteatro che è in ottime condizioni. L’entrata al sito è gratuita per i cittadini europei. Fuori dal sito completano la visita i resti del Teatro Romano e delle Terme raggiungibili a piedi a pochi minuti dal sito all’interno di Santiponce.  E’ una vera e propria città  che fu fondata nell’anno 206 a. C. per iniziativa di Publio Cornelio Scipione l’Africano. Con Augusto, Italica si convertì in municipio e ottenne il privilegio di coniare moneta. Qui nacquero gli imperatori Traiano e Adriano. Italica godette di un periodo splendido che ne favorì lo sviluppo architettonico, con la costruzione di nuovi edifici pubblici come l’anfiteatro, le abitazioni che venivano decorate con pavimenti a mosaico, oltre ad ampie strade che collegavano i diversi quartieri. Gli scavi archeologici furono avviati tra il 1751 e il 1755, diretti da Francisco de Bruna. Da allora fino ad oggi, i lavori archeologici sono andati avanti incessantemente. Questi resti furono dichiarati Complesso Archeologico mediante Decreto del Governo dell’Andalusia nel 1989. ORARIO DI APERTURA: 10.00/17.00 CONSIGLIO VIVAMENTE. La visita richiede almeno un’ora e mezza!

    Da qui ci siamo spostati  a Palos de la Frontera, da Santiponce ci vuole  circa una oretta. Palos de la Frontera è nota anche come l’itinerario di Colombo, infatti Colombo salpò da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492 (e ogni 3 agosto qui è grande festa!) per noi italiani è Cristoforo Colombo e che per gli spagnoli invece è Cristobal Colòn. Si trova vicinissimo al Portogallo. Di vocazione marinara, fu la culla della scoperta dell’America. Fu dal suo porto infatti che salparono, nell’agosto del 1492, le tre caravelle che due mesi dopo sarebbero sbarcate sulle coste remote e sconosciute del nuovo continente. Il porto di Palos de 20140904_122614 (Copy)la Frontera ha perso il ruolo di protagonista che rivestiva 500 anni fa, dato che attualmente si trova nell’entroterra per via del terremoto di Lisbona del 1755, che provocò importanti cambi nella costa, e per la costruzione in epoca più recente di dighe a protezione del porto di Huelva. In questa località si respira ovunque la storia della scoperta dell’America, qui è dove l’equipaggio di Colombo ricevette l’ultima Comunione prima di salpare. infatti da vedere c’è sicuramente una moderna darsena che accoglie le copie a grandezza naturale della Niña, della Pinta e della Santa María, le tre imbarcazioni della spedizione di Cristoforo Colombo. La loro visita permette di capire la follia di questo grandioso progetto e degli uomini imbarcatisi nel 1492 a bordo di battelli le cui dimensioni sembrano oggi davvero insufficienti per affrontare l’ignoto. 20140904_124701 (Copy)Una piccola mostra e una presentazione audiovisiva narrano le disavventure della spedizione. Queste repliche furono costruite per l’Expo’92 di Sevilla. Qua, è anche possibile salire a bordo delle tre navi e rimanere colpiti dalle loro dimensioni, tutto sommato molto piccole se rapportate all’impresa di cui furono protagoniste. Sono bellissime, qui sono anche ricreate alcune scene  di vita dei marinai  e tutto attorno le caravelle c’è una specie di museo all’aria aperta dove si espongono indiani, capanne e altro per interagire e poter realizzare foto divertenti. Vi raccomando di visitarlo perché ne vale la pena. Le caravelle sono ben realizzate. Per arrivare bisogna ricordare che è vicino al porto di Huelva e che bisogna stare molto attenti ai segnali che vi possono depistare. il riferimento resta sempre il museo delll Rabida, questo molo è proprio accanto.   C’é posto in abbondanza per parcheggiare. l’ingresso è di PREZZO € 3.5. Indirizzo: Muelle de las Carabelas 21819 Palos de la Frontera(Huelva) al Molo delle Caravelle (“Muelle de las Carabelas”) A all’incrocio da La Ràbida si scende sulla destra e si arriva.

    il monastero di La Rábida è dove alloggiò Cristofono Colombo si ritirò a studiare le carte nautiche, passò giorni e giorni a discutere con padre Antonio de Marchena, specialista in astrologia e cosmologia, del proprio progetto attende anni e anni (quasi sette, alla fine) il “sì” della corte di Spagna, in questo conduce le trattative con i comandanti di Palos per reperire barche e marinai utili all’impresa. E di grande fascino è anche – al primo piano – la sala Capitular, dove nello studio del viaggio si aggiungevano padre Pérez e i fratelli Pinzòn, i comandanti di Palos che avrebbero affiancato il navigatore genovese nell’avventura alla scoperta di quella che doveva essere la nuova via delle Indie. Ma fa effetto pure, per tornare al piano terra, il refettorio, con i suoi cinque tavolo di legno: è lì che, con i frati, mangiava Colombo.C’è poi la chiesa, con affreschi del V secolo: in una cappella si ammira la statua in alabastro della Vergine con il Bambino davanti alla quale Colombo si ritirava in preghiera  (ancora oggi è la patrona di Palos: ogni agosto viene portata in città per le feste religiose). Ma qui sono raccolte anche le spoglie mortali di uno dei fratelli Pinzòn, Martìn Alonso, il comandante della Pinta.  Ingresso 3 euro, audioguida 1,50 euro. Si può  vedere anche la Casa Museo Martin Alonso Pinzon, il capitano della Pinta, si trova proprio nel paese di Palos, l’ingresso costa e 1.00, ma si può anche evitare.

    20140904_142045 (Copy)La visita successiva è stata verso El Rocio, ma una sosta sulla famosa costa della Luz è stata d’obbligo e deve il suo nome al fatto che la luce si riverbera sul mare come in uno specchio. Questa fascia di terra è un susseguirsi di spiagge dalla sabbia bianca e  fine attorniate da pinete, interrotte qua e là da qualche tratto roccioso. La spiaggia che scegliamo è playa de Mazagon appartiene all’area di Palos de La Frontera, è una delle spiagge più belle della zona che ogni anno riceve la Bandiera Blu; Playa de Mazagón è una tra le spiagge più apprezzate nella provincia di Huelva. Oltre alle sabbie fini e dorate, a contribuire alla sua notorietà è la bellezza della cornice paesaggistica che la circonda. La spiaggia è facilmente raggiungibile attraverso varie zone di accesso urbane. Trovandosi nelle vicinanze del Porto Sportivo di Mazagón possiede inoltre tutti i servizi necessari a un soggiorno turistico prolungato, noi abbiamo optato per la parte meno turistica. Qui siamo Siamo nel parco nazionale di Donana,  luogo ideale per gli amanti della natura e di tutti coloro che sono in cerca di riposo e relax, ma anche per gli sportivi che possono praticare numerosi sport nautici e terrestri dal kitesurf e windsurf ad attivitá come il diving, passando per il golf e il trekking.  Doñana è una terra di contrasti, un mosaico di paesaggi differenti in cui vive una grande varietà di piante e di animali. Per la sua estensione e la posizione strategica, questo spazio naturale rappresenta un importante sito di svernamento per gli uccelli migratori, nonché una delle zone umide più importanti d’Europa. Decidiamo anche di visitare un’altra spaggia Matalascañas, la spiaggia20140904_160925 (Copy) con maggior ricettività alberghiera della Costa di Huelva; lunga quasi cinque chilometri, è il posto ideale dove praticare svariati sport nautici. Questa spiaggia si estende per 5 km.. È il posto ideale per i soggiorni in famiglia (dispone di ristoranti, hotel, bar e servizi di tutti i tipi). L’accessibilità è completata da rampe che arrivano fin sull’arenile. Qui si possono affittare sdraio ed ombrelloni, si può assistere ad un corso di  vela oppure fare qualsiasi  sport nautico…La spiaggia di Matalascañas ed i resti della sua torre si sono convertiti nel simbolo stesso della luz. la Torre la Higuera, un nome che deriva dalle antiche torri di avvistamento del XVI secolo a guardia questi attacchi berberi lidi e i cui resti sono diventati simbolo di questa spiaggia.

    E poi da NON PERDERE è la bellissima EL ROCIO! Si trova in provincia di Almonte, Ma fai20140904_164417 (Copy) attenzione non devi andare ad Almonte ma  a questo indirizzo: Hermitage el  rocio Calle La Ermita, 1, 21730 El Rocío, Almonte. Qui vi sembrerà di essere in un’altra dimensione, fuori dl mondo, un’altra epoca. Il paesino, dalle case bianche senza strade asfaltate ma molto ampie e ricoperte di sabbia e pare di stare in un ambiente del Far West, con tutti quei cavalli che girano per il paese! Tuttavia di particolare interesse monumentale è il santuario della Madonna del Rocío, dove ogni anno giunge il Pellegrinaggio della Madonna del Rocío, con 20140904_164538 (Copy)migliaia di devoti che riempiono il paese di allegria e fervore religioso. Questo è anche il posto ideale per praticare attività equestri come concorsi ippici e passeggiate a cavallo.  Bella la camminata lungo il Marisma dove si possono ammirare, tra gli altri uccelli, anche i Fenicotteri. Fantastico! Ce ne siamo davvero innamorati.

    Da qui per tornare a Siviglia ci vogliono circa 40 minuti, ma vi giuro che un giro del genere non è faticoso ma bellissimo da fare!

     



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