• Campli in Abruzzo, uno scrigno di tesori

    Campli è un piccolo paese della provincia di Teramo, situato all’interno dell’area del Gran Sasso e dei Parchi della Laga e, non a caso,  dal 2018 fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia. Prima di visitare questo luogo sappiate che storicamente il territorio di Campli risulta essere uno dei più antichi dell’Abruzzo, questo è stato accertato anche grazie ad una serie di reperti archeologici rinvenuti che hanno dimostrato come  Campli fosse già abitata sin dall’epoca italica (VII-II secolo a.c). La storia di Campli è continuata fino ai giorni nostri, come  testimoniato dalla presenza di monasteri, conventi, chiese affrescate e resti romani. Purtroppo anche il terremoto ha lasciato i suoi segni,e ricordiamo sia quello del 1703 quanto i più tristi e  recenti nel 2009 e 2017. Dopo un gran lavoro di messa in sicurezza di molti monumenti, oggi è possibile visitarli. Vi voglio dare un consiglio. Se pensate di passare una giornata in questo borgo non esitate a contattare l’ufficio turistico del comune di Campli, gratuitamente vi verrà offerto un servizio di guida turistica che vi garantisco è davvero molto preparato (turismo@comune.campli.te.it tel 0861.5601207 o visita il sito www.comune.campli.te.it)

    La nostra visita è iniziata dal borgo storico, nella piazza principale, Piazza V. Emanuele II, dove si trova il Palazzo Farnese o del Parlamento, costruito verso la fine del XI secolo dai Farnese. All’epoca della costruzione Campli era governata da un piccolo parlamento e si rese necessario avere un palazzo civico dove potersi riunire per svolgere le funzioni pubbliche, e al tempo stesso, il palazzo, dal punto di vista architettonico doveva essere simbolo di richezza e potenza. La struttura originariamente era diversa da come la si vede oggi. Non due piani, ma tre. A pianterreno c’era una pescheria, una prigione, il corpo di guardia, al secondo piano c’era il salone per i parlamenti generali, le camere dei governatori e la residenza dei signori e nella parte più alta vi era colocato un teatro. Quest’ultimo venne bruciato dai francesi durante le guerre napoleoniche, pertanto si decise di abbaterlo definitivamente. Nel 1872 venne realizzato il portone di ingresso che ancora oggi è ben visibile e il portico a sette arcate.

    Proprio di fronte la bellissima Cattedrale di Santa Maria in Platea. La chiesa ha origini molto antiche, costruita nel 1395, divenne cattedrale nel 1764, quando fu consacrata all’Immacolata Concezione che venne proclamata anche Regina e Patrona di Campli. Ancora oggi l’Immacolata concezione viene venerata e festeggiata in ricordo di un prodigioso miracolo da lei compiuto nel luglio  del 1764, quando Campli fu colpita sia dalla carestia che dal tifo. Si racconta che proprio al fine di trovare una soluzione alla crisi che aveva colpito il paese il popolo decise di fare una processione in onore della Madonna nella giornata dell’8 luglio del 1764. L’immagine della Madonna attraversò la città mentre i cittadini invocavano mil suo aiuto per far scomparire il morbo, in quel mentre si alzò un leggero venticello. Al termine della processione, quando i cittadini rientrarono a casa trovarono gli ammalati tutti guariti. questo fu solo l’inizio dei miracoli compiuti dalla Madonna, miracoli che ancora oggi vengono riconosciuti e documentati.

    La Statua della Madonna si trova nella bellissima cripta sotto al Cattedrale, chiusa in una teca. Da notare come la statua nelle mani tenga  due chiavi, sono le chiavi della città, perchè a lei è stata data la protezione della cittadina. A proposito della cripta, vi anticipo che resterete stupefatti della bellezza del posto, cinque piccole navate scandite da quindici campate. Splendidi affreschi, attribuibili a Niccolò di Valle Castellana,  ripercorrono le tappe della vita di Cristo, peccato che alcuni siano andati persi durante un incendio scoppiato tra il 6 ed il 7 giugno del 1904. Numerosi sono gli ex-voti presenti nella cripta.

    Anche l’interno della Cattedrale è maestoso, scuramente le opere pittoriche sono di origine giottesca, purtroppo non si sa chi siano gli autori, a quei tempi difficilmente gli artisti firmavano le opere. All’esterno della costruzione da notare il campanile, che a seguito di un fulmine che lo distrusse venne ricostruito e venne aggiunta anche la funzione di stazione metereologica, funzionante ancora oggi. Si tratta di una semplice bandierina che si muove con il vento e che azzecca perfettamente il clima del posto, se guarda verso il mare ci sarà sole, diversamente se la freccia guarda verso i monti pioverà o se guarda altrove nevicherà. Garantito dai cittadini…non si sbaglia mai!

    Da non perdere una visita al posto più famoso di Campli, il Santuario della Scala Santa, che si trova alle spalle del Palazzo Farnese. E’ molto più piccola della ben più nota scala santa di Roma, ha solo 28 scalini tutti in legno d’ulivo che devono essere scalati rigorosamente in ginocchio mentre recitate un Ave Maria, un padre Nostro e un Gloria a Dio, in questo modo potrete ottenere l’Indulgenza. Se avete dolore alle ginocchia non vi preoccupate, a disposizione ci sono dei cuscini da utilizzare. Una volta in cima potrete confessarvi  davanti l’immagine della Madonna dei Sette Dolori, del Cristo morto e  di cinque reliquie. Tra queste reliquie  si trovano tre schegge della croce di Cristo. Si racconta che, proprio quando Campli nel 1764 si trovava in difficoltà, fu proprio un abitante del posto, un diplomatico,  a chiedere aiuto a Roma ed il Papa Clemente XIV donò la reliquia delle schegge di legno che sono oggi il vero tesoro del posto.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Ci sono due scalinate, una per salire (in ginocchio- foto a sx) e l’altra per scendere (foto a dx). In entrambe il penitente si trova a ripercorrere metaforicamente la Passione, la Morte, la Resurrezione di Cristo attraverso la lettura delle immagini raffigurate dalle sei grandi tele poste ai lati: la cattura di Gesù nell’orto degli ulivi, la preghiera di cristo e  l’angelo consolatore, la Crocefissione, l’ascesa al Calvario e l’incontro con la madre. La scala della discesa presenta colori più vivi ed accesi ad indicare simbolicamente la purificazione del fedele in seguito all’indulgenza ottenuta.

    Sempre nel borgo ci sono diverse antiche dimore di origine medioevale abitate da personaggi del posto come la Casa del medico, la Loggia del farmacista,  due palazzi che ridanno sul corso del paese. Nella Casa del Medico  sono presenti diverse scritte in latino  poste sugli architravi delle finestre e sul portone d’ingresso e recano lodi alla professione medica. All’interno del cortile esistono ancora i resti di una “ruota”, ossia del sitema ricavato nelel mura che permetteva di lasciare un neonato anonimatamente alle cure delle suore.

    Infine una sosta a Campovalano, una frazione di Campli dove sorge il Parco Archeologico della Necropoli di Campovalano, appena fuori il borgo di Campli. Una necropoli ben conservata, scoperta accidentalmente da un contadino del posto, Luigi Cellini, che scavando la terra portò alal luce diversi tesori che ingenuamnete nacose sotto il suo letto, fino a quando non arrivò la sovranintendenza. Sono iniziati diversi scavi che hanno portato alla luce oltre 600 serpolture ed inumazioni risalenti all’età del bronzo e fino alla conquista romana. Diverse tombe maschili e femminili hanno permesso di ricostruire, attraverso pregevoli e ricchi corredi  funerari, lo stile di vita e la civiltà del popolo dei Pretuzii. Recenti studi fanno pensare che ci sinao nel sottosuolo almeno altre ventimila tombe. Gli ogegtti rinvenuti ci fanno anche un’idea dell’organizazzioen sociale e politica della città dei vivi che era strutturata in classi. Le classi più abbienti ostentavano il lusso nelle sepolture, e l’esempio più eclatante viene proprio dalla tomba contarssegnata con il numero 100.

    Conservata all’interno del tumulo più grande è una fedele riproduzione di una tomba importante. Lunga 4.70 metri e profonda m 1.80per corredo funerario, insieme al sepolto, ci sono oggetti che designano l’appartenenza ad un ceto elevato: servizi di mensa in che testimoniano il banchetto durante il viaggio all’aldilà, riservato solo agli aristocratici, e poi la presenza di un carro, che nella realtà era posta accanto alla tomba. I tumuli meglio conservati sono quelli più piccoli, sono quelli dove venivano sepolti i bambini. Infine gettate un’occhiata fuori i tumuli, vedrete una sorta di percorso delineato con delle pietre, è la “via sacra”, ovvero è il percorso che facevano i defunti quando si accompagnavano nel tumulo. (per info, prezzi e orari: http://turismo.provincia.teramo.it/arte-e-cultura/siti-archeologici/la-necropoli-di-campovalano, Indirizzo: SP262, Piazzale S. Gabriele, Campovalano, 64012 Campli TE)

    Vicino Campovalano arrivate a vedere la piccola Chiesa di San Pietro, costruita dai benedettini nell’VIII secolo. Nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni nonchè lavori di ristrutturazione. Resti di affreschi votivi si possono ammirare sui pilastri e di notevole interesse è il sarcofago che si trova sul muro della navata sinistra. Una targa in pietra molta antica testimonia anche che qui è passato Giulio Cesare. L’ingresso della chiesa è preceduto da un cortile che era stato costruito per far sostare i fedeli non ancora battezzati. Prima di entrare, sul muro, si noterà anche il simbolo dei Cavalieri di Malta, un simbolo che si incontrerà spesso camminando per le strade di Campli. La chiesa è molto piccola ed è anche molto bella, questo è il motivo per cui oggi viene utilizzata sempre più per le cerimonie dei matrimoni.

    Non vi nascondo che ci sono altre cose da visitare in questo bellissimo borgo. Ultima info, non dimenticate che qui siamo nel paese della Porchetta! Non potete partire senza averne assaggiata un pezzo!



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