• Cordoba, fascino anduluso

    Cordoba è stata una vera sorpresa! Città natale di famosi filosofi e artisti quali Seneca, artisti di flamenco, come Paco Peña, Vicente Amigo e Joaquín Cortes, soprattutto al si ricorda per essere stata per lungo tempo la capitale dell’Impero Musulmano in Spagna. I Mori ne fecero il centro culturale del loro dominio. In quei secoli Cordoba arrivò ad avere 900.000 abitanti ed essere la città più popolosa d’Europa. Nonostante la distruzione di molte delle testimonianze artistiche del tempo, Cordoba resta la città andalusa in cui è più visibile il passato musulmano. La città è indubbiamente una fusione unica di culture romane, giudee e mussulmane di rarità eccezionale, che le dona un’architettura e un’eredità culturale difficili da superare, tanto che nel 1994 l’UNESCO ha incluso il centro storico di Cordova area di Patrimonio dell’Umanità. Cordova ha conservato tale impronta architettonica multiculturale soprattutto nella disposizione delle vie e delle piazze; passeggiando infatti nelle strette e tortuose viuzze della città vecchia, si possono osservare, all’interno delle case, splendidi patii e ombrosi cortili giardino, chiusi da bellissimi cancelli in ferro. Oggi Cordova mantiene il fascino antico nonostante sia tuttavia una città moderna, con centri congressuali, palazzi moderni, strade larghe e nuove. Ma basta entrare nel centro storico, visitare la Mezquita o girare per le strade acciottolate della Juderia, per ritrovare tutta l’atmosfera della Cordoba musulmana e lo spirito più vero dell’Andalusia di un tempo.

    COSA VEDERE A CORDOVA Il centro storico della città, che si estende intorno alla Mezquita-Catedral, ha conservato in pieno il fascino di un tempo. La Judería, l’antico quartiere ebraico, offre una varietà di tesori architettonici, come stretti vicoli, angoli interessanti e piccole piazze. La Judería, che è il quartiere più importante della città, é stata integralmente dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO. Da sempre, questo quartiere è stato il centro culturale e ideologico di Córdoba. Il cortile interno (patio) della Mezquita rappresentava il luogo d’incontro di personaggi appartenenti a confessioni diverse per discutere di religione, scienza, letteratura e filosofia. La Judería ospita tra l’altro una delle tre sinagoghe ancora presenti in Spagna. Oltre alla Mezquita-Catedral e alla Sinagoga, troviamo in questo quartiere gran parte dei monumenti rilevanti della città: i bagni arabi scoperti nel cosiddetto Campo Santo de los Mártires, il museo delle corride di tori e il mercato arabo principale. Un altro luogo caratteristico della Judería é la piazza di Maimónides. Qui troviamo il Museo sulle Corride di Tori (Museo Taurino) che rappresenta la storia di quest’antica tradizione cordovana. Nella parte posteriore dello stesso edificio si trova il “Zoco Municipal”, un mercato di prodotti artistici artigianali nel quale gli artigiani producono i loro prodotti davanti agli spettatori. Ovviamente, tutti questi prodotti artigianali sono in vendita. a prima vista sembra un posto per turisti ma non lo è affatto. A pochi metri da qui, CONTINUIAMO in una via detta “Calle Judíos”, s’innalza un vero “gioiello” patrimoniale: la Sinagoga. Fa parte delle ultime tre sinagoghe ancora presenti sul territorio spagnolo ed è l’unica in Andalusia. Percorrendo questa strada si giunge alla Puerta de Almodóvar -ultima tappa di questo percorso che un tempo era la porta di accesso alla Judería.  La juderia  o quartiere ebraico è uno dei più importanti quartieri ebraici d’Europa essendo stato luogo di rifugio degli ebrei dopo le persecuzioni del XII secolo divenendo in breve tempo grande centro culturale e spirituale. Immutato è lo splendore di questo antico quartiere con le sue strette strade, le piccole caratteristiche piazze, i bianchi palazzi abbelliti balconi colorati. Vicoli dal fascino antico. Il quartiere ebraico è una fitta rete di vicoli dal tipico sapore andaluso. Non si deve rinunciare a visitarlo e a perdersi tra le sue strade.

    Qui il viaggiatore può trovare innumerevoli tesori architettonici ed addentrarsi in un labirinto di vicoli, angoli e piazzette. Uno degli angoli urbani più originali è la “Calleja de las Flores”, il vicolo dei fiori, che sfocia in una piazzetta dalla quale si osserva il paesaggio prediletto da tutti i fotografi: una cascata di fiori che scende sui muri delle case e il campanile della moschea in fondo. Confinante con il centro e non lontano dalla moschea-cattedrale, il quartiere ebraico, chiamato Barrio Juderia, corrisponde all’antico ghetto abitato dagli ebrei fino alla loro espulsione dalla città da parte dei Re Cattolici nel corso del XV secolo. Oggi si estende tra le vie Averroè, Tommaso Conte, Manrico e piazze Maimonide e Tiberiade. Il quartiere è uno dei più belli della città, con i suoi vicoli, le vie strette e lastricate di selciato, le case bianche tipicamente andaluse, i palazzi storici e i monumenti religiosi. Le origini del quartiere risalgono già al primo ampliamento della città romana verso sud. Nel VI secolo vi fu un processo di rinnovamento urbano che ha visto emergere una serie di palazzi di rappresentanza del potere politico e religioso. Si trovano resti in corrispondenza del monastero bizantino di Santa Clara e nella Basilica di San Vicente. Dopo la conquista da parte degli arabi nel 711, l’area continuò a essere un punto di riferimento per il gruppo di edifici pubblici che vi sorgevano.

     

    La Moschea, oggi Cattedrale, é uno dei beni patrimoniali più eclatanti del mondo e costituisce la principale attrazione della città. Entrandovi, il visitatore viene catapultato indietro nel tempo e circondato da un bosco di colonne. Visitare questo monumento è indispensabile per riuscire a capire la storia di Cordova. LA MEZQUITA DI CORDOVA (all’interno del quale c’è la cattedrale. La Mezquita di Cordoba è una delle moschee più stupefacenti d’Europa, eretta sulla Chiesa di San Vincenzo. L’immensa struttura sorge nel mezzo della città, e le alte mura, da alcuni punti d’osservazione, sembrano quasi toccare il cielo. L’interno della Mezquita, complice un’illuminazione ideata per mettere in risalto la bellezza delle decorazioni, è il più grandioso omaggio all’architettura gotica-rinascimentale all’arte arabo-islamica. La Mezquita ha anche un’importante valenza storico-religiosa: dopo l’occupazione di Cordoba da parte degli islamici, nel 711, la chiesa fu utilizzata contemporaneamente da cristiani e musulmani.  La Mezquita di Cordova è l’espressione unica dell’architettura islamica in occidente. La straordinarietà deriva dal fatto che alla bellissima costruzione musulmana si sono aggiunti stili rinascimentali, gotici e barocchi. Iniziata negli anni 785-787 rappresenta il potere islamico nella penisola Iberica. Inizialmente fatta costruire dal califfo Abderramán I sulla basilica visigota di San Vicente, che è stata poi ampliata da Abderramán II, Alhaken II ed Almanzor. Fu costruita all’interno della moschea e da allora è unico esempio dell’unione delle religioni.

    L’ingresso principale della Mezquita si apre tramite una splendida porta: la Puerta del Perdòn, costruita in perfetto stile mudejar ricoperta di placche di bronzo lavorate con diverse iscrizioni. Si trova alla base della torre della cattedrale. Dalla Puerta del Perdòn si entra nel Patio degli Aranci, indubbiamente uno dei luoghi più belli e suggestivi della moschea: un enorme cortile ricco di arcate e alberi, in mezzo ai quali si alternano fontane. Questo era il luogo di preghiera e di insegnamento della filosofia e della medicina. Esso era anche utilizzato come punto di incontro per alcune attività pubbliche, amministrative e religiose.. In realtà in passato il patio era ornato di ulivi, cipressi e piante di alloro, mentre gli aranci che danno il nome al cortile vennero piantati dai cristiani solo nel XV secolo al posto delle palme. Dell’antico splendore dei tempi passati, oggi sono rimasti solo i resti del tetto di legno della moschea. Al suo interno una spettacolare infinità di colonne, circa 850, di marmo e granito formano una serie di archi di pietra bianca e rossa. Elemento di grande rilievo all’interno della moschea sono la qibla, il muro orientato verso la Mecca e il mihrab, la nicchia che custodisce il corano. mirhab, il luogo dove si vuole pregare

    Il minareto dell’antica Mezquita è l’attuale torre dalla quale si può ammirare un bellissimo panorama. Il campanile è opera di Gaspar de la Peña, mentre la scultura di San Rafael sulla torre è di Bernabé Gómez del Rìo e Pedro de la Paz.

    Quando: dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 18:30. Domenica e festivi dalle 8:30 alle 10 e dalle 14 alle 18. Dal 01 mar al 31 ott stesso orario per la cattedrale che è un tutt’uno con la Mezquita

    Da Lunedì a Sabato Da 10:00 a 19:00

    Domenica e festivi Da 08:30 a 10:30 Da 14:00 a 19:00

    Quanto: € 8 per gli adulti         Ingresso gratuito Da lunedì a sabato, dalle 8.30 alle 10.00.

     Nel cuore della Moschea si erge questa Cattedrale, realizzata nel XVI secolo su decisione del CattedraleVescovo del Duomo che desiderava un santuario più sontuoso all’interno della Mezquita. Come accadde per altri edifici, anche la costruzione di questa sala ha significato una dimostrazione artistica del trionfo del Cristianesimo sull’Islam.Fu infatti realizzata in seguito, durante il dominio dei cristiani, nel XVI secolo. Simbolo del trionfo dei regni cristiani sopra le popolazioni islamiche. Il lavoro venne affidato ai migliori maestri dell’epoca, ma non fu apprezzato da re Carlo V che adirato al suo ritorno affermò che era stato distrutto un capolavoro d’arte architettonica per realizzare qualcosa di banale. Le volte comprendono tutti gli stili, da quello fiammingo, al rinascimentale, fino al barocco, mentre meravigliosa risulta la Siller a del Coro del XVIII secolo, di stile barocco in legno di mogano opera di Pedro Duque Cornejo.Capilla del Cardenal. Il Tesoro della Cattedrale si trova nella Capilla del Cardenal ed è formato da opere risalenti ai secoli XV fino al XX, tra cui spicca la spettacolare opera riguardante la custodia del Corpus Christi di Enrique de Arfeun’opera in oro ed argento, pesante circa 200 chili; viene trasportato per le vie della città il giorno del Corpus Domini. Il tesoro è composto da magnifici crocifissi d’avorio, portapaces, calici e coppe d’oro e d’argento e grandi croci, uno dei materiali preziosi donati alla cattedrale dal vescovo Diego de Mardones nel 1620.

    PONTE ROMANO Da più di duemila anni il Ponte Romano congiunge le due sponde del fiume Guadalquivir e permette l’accesso alla città di Cordova. Il ponte sul fiume Guadalquivir fu realizzato dai romani sotto l’impero di Augusto e faceva parte della Via Augusta. È composto di sedici archi ed ha una lunghezza di circa 250 metri. In seguito gli arabi lo restaurarono e ampliarono. Dopo la riconquista cristiana, vennero effettuate diverse riparazioni, per cui della costruzione originale sono rimaste solo le fondamenta.In mezzo al ponte troviamo la statua di San Raffaele, davanti alla quale i cordovani posano fiori e lumini, si levano il sombrero in segno di devozione o recitano una breve preghiera. In passato, di fronte alla statua, esisteva una piccola cappella dedicata a San Acisclo e Santa Vittoria.Nei pressi del ponte si conservano i resti di antichi mulini da grano, tra i quali quello di Albolafia, parzialmente ricostruito dal Comune della città. Vicino al ponte romano troviamo i principali monumenti della città. Ancora oggi rappresenta una delle principali vie di transito e unica strada di accesso alla città. QUALCHE NOTIZIA SUL FIUME: Il Guadalquivir è l’unico fiume navigabile di tutta la Spagna e il suo nome, in lingua araba, significa “Fiume Grande”. Al tempo dei romani, il Guadalquivir si poteva percorrere fino a Cordoba, dove fu eretto il ponte lungo 240 metri. La sua costruzione fu voluta da Augusto, e faceva parte della lunga strada che portava il suo nome. Il ponte sul Guadalquivir è stato scenario di numerose battaglie, durante le quali la struttura originale è stata lentamente distrutta. Le 16 arcate che sostenevano il ponte, però, sono presenti anche nella versione odierna. Nonostante il tempo, le battaglie e l’antichità del progetto, il ponte resta l’unica strada percorribile per raggiungere Cordoba. Attraversando il ponte, il nostro sguardo si trova davanti alla maestosa Mezquita, mentre alle nostre spalle s’innalza la Torre della Calahorra che oggi, all’interno dei suoi enormi muri, alberga il museo delle tre culture.

    TORRE DE LA CALAHORRA Dopo aver visitato la parte nord del ponte, a sud del ponte romano, troviamo la Torre De La Calahorra (si può visitare anche solo all’esterno). Costruito dalle popolazioni arabe per restringere l’accesso al ponte, il fortino constava in origine di due torri unite tra loro da un arco che consentiva l’ingresso alla città. La forma attuale del fortino, invece, risale al secolo XIV. Fu Enrico II di Trastamara che ne ordinò la costruzione per difendersi dalle continue incursioni di suo fratello Pietro I, detto “il crudele”.Oggi la Torre de la Calahorra é uno dei principali monumenti della città che attira ogni anno migliaia di turisti. Fra le sue mura alberga il museo interattivo di al-Andalus. Servendosi delle tecniche più avanzate, questo museo fornisce al visitatore tutte le informazioni sullo splendore del regno di al-Andalus, i suoi progressi sul piano scientifico e il rapporto tra le diverse culture che convivevano in modo pacifico a Córdoba.Al piano terra ci sono quattro figure (l’ebreo Maimonide, il cristiano Alfonso X e i musulmani Averroes e Ibn Al Arabi) che raccontano la storia della città e il ruolo che questa ebbe nello sviluppo della cultura mondiale. In altre sale sono esposti strumenti chirurgici e musicali, e plastici di vari edifici della città. L’ultima tappa del percorso è data dalla terrazza della torre, dalla quale si gode di una magnifica vista panoramica sul centro storico di Córdoba. APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 10.00/ ALLE 14 E DALLE 16.30 ALLE 20.00 INGR. € 4.50

    infine una visita all’ Alcazar dei Re cristiani. SUGGERIMENTO: Una bella soluzione per la visita dell’Alcazar potrebbe essere uno spettacolo notturno che consente di conoscere il monumento in modo diverso e sorprendente. Il visitatore potrà fare una passeggiata notturna attraverso la storia e la cultura di Cordova in uno scenario di grande bellezza, i Giardini dell’Alcazar dei Re Cristiani. Le tecniche di illuminazione, proiezione e suoni e l’uso dell’acqua delle fontane e dei laghetti dei giardini aiutano a creare forme ed effetti sorprendenti.( PRENOTA SU  http://www.reservasturismodecordoba.org/Inicio) Alcazar dei Re cristiani fu Fortezza dei Re Cristiani, un imponente edificio costruito nel 1327 da Alfonso XI così chiamato in quanto fu abitato dai “Re Cattolici” che giungevano a Cordoba. Questo é il luogo in cui più di 500 anni fa i Re Cattolici accolsero Cristoforo Colombo. È tuttora avvolto da un’aura storica che si percepisce in ogni suo angolo. Costruito nel XIV secolo sul suolo che tradizionalmente veniva occupato dai bastioni dei reggenti cordovani, questo castello ha subito varie trasformazioni. Fu sollevato nel 1328 per ordine di Alfonso XI, ma prende il nome dai re cattolici Isabella e Fernando di Castiglia, che vi abitarono nella seconda metà del XV secolo, mentre preparavano la battaglia contro il regno musulmano di Granada. Diventò poi sede dell’Inquisizione, quindi prigione, fino a diventare museo verso la metà del ‘900. Da questo palazzo-fortezza i Re Cattolici governarono per un periodo di 8 anni. Qui nacquero l’infanta Donna María e Don Juan.Quando i Re Cattolici abbandonarono la città, consegnarono il castello all’Inquisizione. Più avanti, nel secolo XIX, l’Alcázar de los Reyes Cristianos divenne dapprima prigione della città e poi carcere militare. Dall’esterno impressiona soprattutto per la sua maestosità come fortezza. Tuttavia, all’interno, sono rimasti di quell’epoca solo i bagni in stile mudéjar. Questi vennero realizzati ad uso esclusivo del re Alfonso XI seguendo la struttura dei bagni arabi ereditati dalla dominazione musulmana, giacché il “bagno” era un elemento tipico dell’architettura araba e fino ad allora sconosciuto ai cristiani.
    Meritano menzione particolare anche i mosaici romani conservati all’interno del castello e gli incantevoli giardini che si estendono laddove, un tempo, vi era l’orto e rappresentano oggi un’oasi di pace al centro di una città moderna. Bellissimi sono i giardini con cipressi e terrazze fiorite, le sale in cui sono custoditi gli splendidi mosaici, i celebri bagni arabi ricchi di vasche e fontane. La fortezza è cinta da quattro torri:quella de “Los Leones”, la “Del Homenaje”, de “La Inquisición” e “Las Palomas”. L’Alcazar de los Reyes Cristianos di Cordoba L’Alcazar dei Re Cristiani è la struttura in cui venivano ricevuti i sovrani fedeli alla Chiesa. Lo stile arabo dell’edificio, circondato da giardini immensi, abelliti con grandi vasche in cui impazziscono getti d’acqua ballerini, vi farà chiedere per come sia possibile che Cordoba si trovi ne continente europeo. Il passato arabo di questo luogo riaffiora ad ogni angolo di strada, soprattutto nell’Alcazar De Los Reyes Cristianos, dove le stanze conservano ancora, grazie ai mosaici e agli ornamenti, la tipica atmosfera mediorientale.

    Quando:: Da Martedì a Domenica Da 08:30 a 14:30 Giorni di chiusura: Lunedì

    Quanto: 4 € adulti, 2 € studenti fino a 26 anni Ingresso gratuito Da martedì a venerdì, dalle 8.30 alle 10.30.

     

     



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