• Eremi in Abruzzo: San Bartolomeo in Legio e Santo Spirito a Majella

    L’Abruzzo è una delle poche regioni d’Italia che offre la possibilità di avere mare e montagna talmente vicini sa essere raggiungibili in brevissimo tempo, ma soprattutto non tutti sanno che, dopo Tibet e Cappadocia, l’Abruzzo è la terza regione al mondo ad avere più eremi in assoluto, praticamente qui sono disseminati in ogni provincia. Vi propongo due eremi da vedere, anche in una sola giornata, perché sono molto vicini tra di loro e sono: l’ Eremo di San Bartolomeo e  l’Eremo di Santo Spirito. Iniziamo dal primo, l’ Eremo di San Bartolomeo, situato nel piccolo paese di Roccamorice, nel Parco Nazionale della Majella, a solo 45 minuti da Pescara. Come info iniziale dovete sapere che l’Eremo di San Bartolomeo fu edificato dopo il 1250, dall’eremita Pietro dal Morrone, che sarebbe poi diventato il futuro papa con il nome di Celestino V. Il Santo vi si stabilì insieme ad alcune seguaci intorno al 1274 e vi rimase almeno due anni: la tradizione infatti narra che il frate, dopo essersi recato a Lione per far riconoscere la regola all’Ordine dei Celestini da lui fondato, durante la strada del ritorno si sia fermato proprio qui, nell’Eremo di San Bartolomeo. Pietro da Morrone qui vi si ritirò più volte insieme ai suoi compagni.

    L’eremo è facilmente visitabile e vi consigliamo di fare un percorso a piedi, più lungo, ma sicuramente più interessante. Seguite le nostre indicazioni e non vi perderete. Arrivare è abbastanza semplice, Arrivando dall’autostrada A25, l’uscita è quella di Alanno/Scafa. Prosegui per Roccamorice passando per San Valentino in A.C. (PE) dal centro di Roccamorice si prosegue per Fonte Tettone – Blockhaus e dopo circa 4 km si devia a destra per l’eremo di S. Spirito. Dal bivio si percorrono in auto ancora 200 m circa e in prossimità della prima curva, si devia a destra per la strada bianca che conduce alla scuola di roccia – ristorante Macchie di Coco. Prima di questa si parcheggia e si scende a sinistra per una mulattiera. Poco prima del ristorante, un cartello ci fa prendere una stradina verso sinistra che attraversa un piccolo boschetto e scende in maniera graduale portando inizialmente in mezzo alle ginestre e quindi in mezzo ai campi aperti. In prossimità di un crocifisso in ferro si attraversa una strada sterrata, proseguendo sempre dritti (cartello) e superando una zona di felci che ci portano al bordo del vallone. Inizia ora la discesa più ripida, che scende per il versante del vallone, lungo un sentiero ben tracciato. Superata una prima croce, se ne raggiunge una seconda, qui si ignora il sentiero di destra e si prosegue in direzione sinistra, ora in discesa graduale. Il sentiero ci porta su una sporgenza a picco sul sottostante torrente. Una breve e ripida scalinata rocciosa ci porta ad attraversare un grosso buco nella roccia facendoci entrare nella terrazza prospiciente l’Eremo.

    Al termine della terrazza sorge l’edificio principale della costruzione, sempre aperto e visitabile. Il percorso dura circa una oretta, andata e ritorno,  ed è di facile accesso. Cosa vederete qui? Una volta arrivati all’eremo noterete che  è composto da tre distinti locali. La chiesetta vera e propria, una sorta di disimpegno è una stanzetta dove presumibilmente vivevano gli eremiti. All’interno della chiesetta sotto una pietra squadrata c’è una risorgenza d’acqua, che ha un significato molto importante e di cui vi parlerò più avanti. L’oratorio è scavato nella roccia e sull’altare, sempre scavato nella roccia, si trova una nicchia che contiene una statua lignea di San Bartolomeo (di questo santo si conosce ben poco, era uno dei dodici apostoli che seguì Gesù). Una piccola porta a sinistra dell’altare permette l’ingresso nella zona dove Pietro da Morone si ritirava per pregare e vivere in solitudine. Bellissimi i due affreschi risalenti al XIII secola, La Madonna con il Bambino ed il Cristo Benedicente.   Attraverso le ripide scale che scendono dalla terrazza è possibile arrivare fino al torrente sottostante, dove noterete subito un grosso blocco di roccia che funge da ponte naturale. Se prima di attraversare il ponte girate a destra, avvicinandovi al torrente troverete  la sorgente di San Bartolomeo, detta Fonte Catenacce, una sorgente a cui sono attribuite proprietà miracolose.

    La sorgente e il ponte che si trovano sul posto sono protagoniste ancora oggi di numerose leggende locali e si conserva tuttora il culto delle acque. I fedeli raccolgono ogni giorno le acque che escono dalla risorgenza all’interno della chiesetta rupestre, che viene raccolta con un cucchiaio e mescolata con l’acqua del torrente sottostante molto probabilmente un culto tramandato di generazioni in generazioni. Attenzione perché le scale che portano in basso, verso il torrente, hanno alcuni gradini molto consumati e spesso bagnati e necessitano di particolare attenzione.

    Dal basso potrete ammirare tutta la magnificenza dell’eremo, tutto scavato nella roccia in un contesto naturalistico meraviglioso.   Una volta terminata la visita all’Eremo di San Bartolomeo, ripercorrete indietro il sentiero e tornate  al punto di partenza, con la vostra auto riprendete la strada asfaltata fino ad arrivare all’eremo di S. Spirito (ci sono buone segnaletiche quindi non potete sbagliarvi). Siamo sempre nel piccolo paese di Roccamorice, e questo è uno degli eremi più importanti ed antichi dell’Abruzzo,  risale infatti all’anno mille. Anche questo eremo  ha avuto l’onore di ospitare il famoso papa Celestino V. Appena si arriva vedrete uno spazio aperto molto bello dove è possibile fare anche un  pic-nic. Agli occhi balzerà il piccolo complesso monastico incastonato nella parete rocciosa, qui il legame tra natura e spirito si avverte immediatamente. Sulla sinistra c’è l’ingresso alla chiesetta con la bellissima porta in legno scolpita a mano che permette l’accesso alla navata unica mentre in alto è visibile la scritta “Porta Coeli”. Accanto, sulla destra, invece, c’è  l’ingresso che vi proietterà in un corridoio buio che porta ad una Scala Santa che a sua volta conduce a due balconate di roccia dove i monaci si ritiravano in preghiera.

    Alla fine della scala una nuova scala conduce al punto più alto quello dell’Oratorio della Maddalena, molto ripida e senza protezioni. Sotto la chiesa è possibile visitare la grotta dove vissero i primi eremiti che si affacciano verso la vallata e rappresentano il nucleo originale di tutta la costruzione, invece nel piazzale antistante la chiesa ci sono ancora gli antichi abbeveratoi scavati all’interno della roccia. (Ingresso in chiesa gratuito, per gli altri ingressi € 3.00). La visita all´interno dell´Eremo è subordinata agli orari di apertura. Per gli orari e i giorni di apertura e chiusura contattare il Comune di Roccamorice (Tel. 085 8572132) oppure il Centro Informazioni di San Valentino A.C. e Centro di Visita di Caramanico Terme Se poi avete tempo potete fermarvi nel piccolo paese di Roccamorice. Roccamorice appartiene alla Comunità Montana della Maiella e del Morrone, il paese è abitato da pochissimi abitanti ma offre il meglio ai turisti dal  punto di vista naturalistico. Passeggiando per le piccole strade del borgo, avrete la sensazione di essere tornati indietro nel tempo.

     

     



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