• GRANADA: TERRA STUPENDA

    C’è un detto spagnolo che dice: “chi non ha visto Granada, non ha visto nulla“, nulla di più esatto e per questo che vi consiglio di restare in questa città almeno due o tre giorni. Per capire Granada bisogna ricordare quella che è la sua storia, la mescolanza di elementi mussulmani e cristiani. Di questo incrocio culturale si conservano segni che sono tangibili ancora oggi in numerosi monumenti, come l’Alhambra, il simbolo indiscusso della città, il Generalife e il quartiere dell’Albaicìn, tre spazi dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, il quartiere di Sacromonte. Importanti testimonianze sono state lasciate anche dai Re cattolici che riconquistarono la città, soprattutto la celebre Cattedrale e poi l’immenso Giardino di San Vicente dedicato a Federico Garcìa Lorca, dove si può visitare la casa museo del poeta assassinato durante la dittatura di Franco..

    20140909_170644 (Copy)La nostra visita della città ha inzio dai due quartieri più famosi di Granada: ALBAYZIN E SACROMONTE. Vi ricordo che questi sono i quartieri più antichi di Granada  e non devono essere confusi con il centro della città, più moderno, dove sorge la cattedrale. In questo quartiere non si può entrare con le auto, se non ad orari stabiliti e molto limitati, in compenso ci sono dei piccoli pulmini che collegano perfettamente la città con i due quartieri storici. L’Albaicín e il Sacromonte sono i due dei quartieri con più vita, incanto e storia della città di Granada. Passeggiare per l’Albaicín corrisponde a realizzare un viaggio alle sue origini moresche oltre che a un piacere per i sensi. Percorrere il suo labirinto di stradine strette che profumano a gelsomino, contemplarele case tipiche o prendere un tè aromatico accompagnato da un delizioso dolcetto arabo, sono esperienze che il visitatore non deve perdersi. Passeggiando in questo quartiere si ha ancora l’impressione di camminare tra le viuzze della Medina. Respirando gli odori che si propagano dagli orti delle tipiche case dell’Albaicin, ogni tanto si potranno scoprire angoli panoramici sulla città, essendo il quartiere posizionato sulla parte alta del centro abitato.Si tratta di un nucleo storico risalente all’epoca della dominazione araba, che ha conservato intatte le sue caratteristiche principali per questo   dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984. L’ Albayzin si trova sul lato opposto dell’Alhambra  e la veduta sull’Alhambra dal mirador de San Nicola è  ha dir poco unica oltre al fatto che da qui si ha una vista stupenda della città e della verde pianura granadina.  Nelle sue strade hanno vissuto molte popolazioni diverse e questo conferisce al quartiere un’interessante mescolanza culture. da questo quartiere si può arrivare a piedi al quartiere del sacromonte (lo consiglio se capitate qui in un periodo che non sia estate in quanto le temperature possono raggiungere anche i 45°) o più semplicemente prendere uno dei piccoli pulmini ross i( per al precisione il 35). vi consiglio di recarvi qui dopo le 20.00, in quanto questo quartiere antico di sera diventa  suggestivo grazie ai  numerosi locali dove si balla il flamenco. Il Sacromonte deve la sua particolarità al modoin cui sono state costruite le case: scavate nelle grotte!! Le grotte, con le loro pareti dipinte in calce bianca, sono le abitazioni tipiche del Sacromonte. Si raggruppano attorno ai dirupi, formando strade e piazze irregolari. Non è chiara l’origine di queste grotte, ma sembra che iniziarono ad essere scavate nella collina  quando ebrei e mussulmani furono espulsi dalle loro case,in seguito qui si sistemarono i gitani.

    Nelle sue sue grotte i gitani celebravano tutte le notti le loro feste flamenche di canti e ball ed è in questo quartiere che possiamotrovare le radici del flamenco. Qui nacque anche la tradizionale zambra, una forma di flamenco fatto balli e canti autoctoni come la mosca o la cachucha. Il principale monumento del Sacromonte è la Abbazia, dove si conservano le reliquie e le attestazioni dei primi cristiani di Granada, tra i quali quelle del il primo vescovo della città: San Cecilio,  esisite infatti, per i più coraggiosi, il percorso di sacromonte…tutto in salita….Se poi siete fortunati potrete trovare aperto il Museo delle Grotte del Sacromonte, che vi permetterà  di vedere come sono le grotte al loro interno e conoscere l’evoluzione e la storia del quartiere.La visita al museo del Sacromonte dura all’incirca un’ora. In genere ospita esposizioni d’arte e durante il periodo estivo organizza spettacoli di flamenco all’aria aperta. Prezzi: Entrata singola: 5€ Noi purtroppo abbiamo trovato chiuso…

    da qui ci siano spostati verso il centro della città. La prima tappa è stata la Cattedrale.

    La Cattedrale di Granada è considerata la più grande espressione di chiesa rinascimentale della Spagna. I Re Cattolici fondarono la cattedrale nel 1492 e volevano che fosse un’imitazione del modello gotico della Cattedrale di Toledo.Al suo interno si ammirano il grande arco che collega il coro alla navata e il tabernacolo d’argento, al centro del santuario; degni di nota anche un magnifico organo settecentesco e il museo della cattedrale. L’organo è veramente immenso. Noi siamo stati fortunatissimi in quanto era in programma un concerto d’organo gratis, che ci ha permesso non solo di ascoltare la maestosità di questo strumento, ma anche di visitare gratuitamente la cattedrale, infatti  per entrare il costo è di € 3.50 a meno che  SE ENTRI PRIMA DELLE 10,00 NON paghi nulla. Ubicata all’interno della cattedrale di Granada isi trovano i sepolcri dei famosi Re Cattolici: Isabella della Castiglia e Ferdinando di Aragona che decisero di 20140909_204057 (Copy)essere sepolti nella città di Granada e per questo motivo fecero costruire la Cappella Reale. Qui vi sono sepolti anche Giovanna di Castiglia, la così detta Giovanna La Pazza, e suo sposo Filippo Il Bello (Asburgo). All’ interno della Cappella Reale possiamo vedere i mausolei scolpiti di marmo italiano di Carrara, (dell’italiano Domenico Fancelli) e la Sacrestia abilitata come luogo d’esposizione delle proprietà notabili dei monarchi come pezzi d’oreficeria (spada, gioiello, corona…), tessuti nobili (stendardi vestiti funerari, ed il tesoro che rappresenta la collezione privata dei Re dei dipinti su legno delle scuole spagnola, fiamminga ed italiana del XV secolo, dove possiamo ammirare capolavori di autori come Berruguete, Botticelli, Dierick Bouts, Hans Memling o Van Der Weyden. ORARI APERTURA E PREZZI: dal 1 apr al 31 ott  Da Lunedì a Sabato Da 10:15 a 13:30  Generale: 4€ . Usciti dalla cattedrale non perdete assolutamente una visita nella piccola medina di Granada, per me è stato un tornare indietro nel tempo, in un mio viaggio fatto in Marocco. Piccoli bazar che vendono molti oggetti dell’arte araba-musulmana a prezzi bassissimi, si possono fare davvero degli ottimi affari! Ma soprattutto è bello perdersi in queste viuzze colorate e profumate.

    20140910_115427 (Copy)Il giorno dopo decidiamo di fare visita alal casa museo di Garcia Lorca, il più grande poeta spagnolo del ‘900, fucilato all’alba del 19 Agosto 1936 . Aveva 38 anni ed era ormai famoso in tutto il mondo. Nonostante il successo lo avesse portato a vivere stabilmente a Madrid e avesse compiuto lunghi viaggi a New York, a Cuba e a Buenos Aires, quando stava per scoppiare la guerra civile spagnola, il poeta sentì un bisogno irrefrenabile di tornare nella sua terra andalusa dove era nato e dalla quale diceva di avere tratto tutto: vita sentimenti e poesia. Qui  firma un manifesto contro Hitler e si dichiara apertamente a favore dei diseredati e della giustizia sociale. Viene così arrestato il 17 agosto del 1936  e due giorni dopo fucilato. La casa museo del poeta si trova a Calle Virgen Blanca, all’interno di un parco stupendo.

    Si tratta di un’antica residenza un tempo di proprietà della famiglia García Lorca, utilizzata soprattutto durante le vacanze estive, e quando scoppiò la guerra divenne un posto in cui la famiglia Lorca si rifugiò.  Questa casa-museo  conserva ancora la struttura originaria senza alterazioni. All’interno sono esposti oggetti personali del poeta, foto, disegni, quadri e manoscritti. Durante l’estate, nel periodo compreso tra il 1926 e il 1936, Lorca scrisse in questo ambiente alcune delle sue opere più importanti, come Nozze di sangue o Lamento per Ignacio Sánchez Mejías. La stanza di Federico e la sua scrivania, ancora macchiata d’inchiostro sulla quale studiava da ragazzo e sulla quale compose i suoi primi capolavori. Due cipressi piantati dal poeta e dal fratello sono ancora lì a fianco alla casetta. La visita è tutta in spagnolo o in inglese, ma vi garantisco che la donnina sa ben spegarsi e si capisce davvero tutto! il prezzo di ingresso è di € 3.00 e si entra a gruppoi massimo di 10/15 persone ogni mezzora. Se poi si ha la fortuna, come noi, di andare di mercoledì, si entra gratuitamente.

    20140910_155225 (Copy)Il pomeriggio finalmente si va a visitare uno dei simboli più importanti del dominio musulmano sulla città di Granada,  l’Alhambra, un monumento talmente bello che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Mi raccomando, prenotate con largo anticipo la visita, noi abbiamo prenotato circa 4 mesi prima e già era quasi tutto pieno. Per prenotare vai sul link: http://www.alhambradegranada.org/it/info/bigliettialhambra.asp  Se non si prenota si rischia davvero di perdere la visita. DA SAPERE: NON DIMENTICARE DI ARRIVARE ALMENO  1 ORA PRIMA DELL’ORARIO STAmpato  SUL BIGLIETTO, poiché il biglietto   PRENOTATO VA CAMBIATO all’ingresso.  E’ indispensabile portare con se la fotocopia della CARTA DI IDENTITA’,  la  lettera di prenotazione con l’ID (numero prenotazione )con il nome e la carta di credito con la quale si è prenotato, tutto deve essere mostrato prima di entrare. Altra cosa a cui fare attenzione: Sul bisglietto della prenotazione è   stampato un orario, questo fa  riferimento all’orario in cui si può entrare ai Palazzi Naziries (sii puntuali perché se tardi anche solo 5 minuti non ti fanno entrare). I controlli sono davvero severi.  Cosa è l’Alhambra? I mori avevano bisogno di costruire una roccaforte per proteggere e sorvegliare la città e decisero di farlo sulle rovine di un’antica cittadella chiamata Alcazaba, dando il nome di Al – Qal aal – Hmbra alla loro nuova fortezza, che in arabo vuol dire “fortezza rossa”. Il nome probabilmente è ispirato al colore dei mattoni cotti al sole con cui sono state edificate le mura esterne del fortino. L’Alhambra (nome adattato alla lingua spagnola) originariamente era una cittadella militare, ma nel corso del regno di Yusuf I divenne un palazzo ricco di meravigliosi cortili, fontane e giardini, reso ancor più bello da giochi di luci ed ombre veramente sorprendenti. Vi colpirà la forte contraddizione dell’Alhambra: all’esterno rigida costruzione militare e all’interno delicata e aggraziata struttura. Insomma, l’Alhambra era una vera e propria medina fortificata. Vi erano alloggi per i soldati, case popolari, mercati,insomma una città dentro la città. E’ una vera sorpresa entrare e scoprire quale contrasto ci sia tra l’aspetto militare della fortezza vista dall’esterno e la delicatezza degli spazi interni. All’interno del complesso sono visibili quelle che erano le due zone principali: la zona militare o Alcazaba, quartiere della guardia reale, e la medina dove ci sono i celebri Palazzi Nazarìes e i resti della case dei nobili che abitavano nell’Alhambra  Medina. Bellissima L’Alcazeba all’interno dell’ alhambra, Qui sorgono diverse torri, la più famosa è la Torre della Vela, che misura 16 metri di lato e 25 d’altezza, le cui campane indicavano i turni di irrigazione della fertile pianura circostante. inutile sottolineare che da qui si gode una viata meravigliosa di Granada, e anche del mirador de San Nicolas all’Albayzin, il mirador dalal quale il giorno prima ammiravamo estasiati l’Alhambra!

    La sera la passiamo nel centro di Granada, tra Paella e pesce fritto e un immancabile spettacolo di flamenco gratuito nella piazza di questa stupenda città! W Granada! Stupenda!

     



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