• Lisbona, viaggio nel quartiere dell’Alfama (parte prima)

    Per una vacanza a Lisbona cerca  di restare almeno 4/5 giorni, c’è davvero tanto da fare e vedere!  E’ una città che ti stupirà e che non ti aspetti. Ecco perchè a Lisbona ho dedicato più di un articolo, perchè puoi spaziare dal visitare quartieri più ricchi di storia a quelli più moderni, fino a spaziare nei paesini limitrofi. Lisbona è grandissima e ci sono tanti quartieri.Il nostro giro non può non inizire dal più antico e dal più vicino a centro, nonchè quello che è considerato come il vero cuore di Lisbona, il quartiere dell’Alfama.

    Lisbona è grandissima e ci sono tanti quartie. Inizia dal più antico e dal più vicino a centro, nonchè quello che è considerato il vero cuore di Lisbona, il quartiere dell’Alfama.  Siamo nella parte più antica e caratteristica di Lisbona nella zona sud della città, qui troverete tante osterie e ristoranti con   prezzi bassissimi dove  potrete assaporare la vera cucina portoghese, magari un bel piatto di sardine arrostite. Il quartiere dell’Alfama era nato come  quartiere residenziale, ma in seguito è diventata un quartiere abitato per lo più da operai e pescatori e infatti nell’osservarla oggi ricorda un poco Napoli, almeno per i panni stesi da una finestra all’altra, per le case affacciate sulle vie strette e per le macchine parcheggiate con molta fantasia. Questa è l’unica zona che non ha subito disastri dal terremoto del 1755 ecco perchè ancora oggi è  possibile ammirarne tutti gli aspetti originali.

    Appena intrapresa la piccola salita, che dal centro conduce  all’Alfam, incontrerai  due delle chiese più antiche note di Lisbona, la chiesa di Santo Antao e la cattedrale da Sé. incontrete prima la  Cattedrale di Lisbona o Sé de Lisboa. (ingresso libero, a pagamento solo la visita al chiostro) e  subito dopo la chiesetta di Santo Antonio da Sé. La Sé è la cattedrale di Lisbona, eretta in forme romaniche e poi continuamente rimaneggiata durante il corso dei secoli, soprattutto dopo i terremoti del 1344 e del 1755. Imponente con la sua facciata, di stile romanico con influenze gotiche e barocche dovute più che altro ai rifacimenti obbligati dal terremoto. L’interno della chiesa è austero ma è ampiamente compensato dai 17 kg d’oro e dalle 4120 pietre preziose con cui è fatto l’ostensorio donato dal re Joao V. Si può però osservare un recente azulejo, le tipiche ceramiche portoghesi usate come decorazioni a mosaico, che raffigura la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1982. Da vedere, il chiostro in stile gotico del XIII secolo, che custodisce importanti scavi archeologici, che stanno portando alla luce il passato del sito: una strada e una domus romana, resti di abitazioni moresche e dell’occupazione visigota, manufatti in pietra del VI secolo A.C., una cisterna medievale, botteghe e fondamenta islamiche. (il chiostro è a pagamento). Nella chiesa ci sono le spoglie di San Vicente, portate nella cattedrale nel 1173, e al suo interno si trova un piccolo museo. Nella Cappella di Santo Idelfonso troviamo i sarcofagi del XIV secolo di Lopo Fernandes Pacheco, compagno d’armi del re Alfonso I, e della moglie, Maria Vilalobos. Lui è scolpito con la barba e la spada in mano e la moglie con un libro di preghiere, accerchiati dai cani. Nella cappella vicina troviamo le tombe di Alfonso IV e della moglie Dona Beatriz.

    A solo un minuto di distanza troviamo  la Chiesa di Santo Antonio, costruita sul luogo dove c’era la casa di Sant’Antonio da Padova che a Lisbona nacque e visse per molti anni. Infatti, Sant Antonio non era affatto padovano, ma portoghese e in realtà si chiamava Fernando! E Sant Antonio è Lisbona, o meglio Lisbona è Sao Antao, come lo chiamano qui.  Sant Antonio era un grande vioaggiatore,  viaggiò, infatti, in Marocco, in Sicilia, in Umbria, in Francia e poi finì a Padova, dove visse solo un anno!! Soreg sponrtanea la domanda: se Sant Antonio visse a Padova solo un anno, come mai lo si considera padovano? Stranezze della sorte di un frate navigatore che pare proprio a Padova si meritò il titolo di Santo e che, forse, per questo finì per essere considerato padovano. Sant’Antao è considerato il protettore delle promesse di matrimonio, infatti  le spose portoghesi preferiscono celebrare le proprie nozze nel giorno della sua nascita. Affinché, però, Sant Antonio possa svolgere al meglio il suo ruolo di protettore, la sposa. Da non perdere:  mangiate il dolce creato  in suo onore: il Bolo di San Antao (dolce di Sant Antonio)! a ricordare le imprese del Santo viaggiatore.

    Continuando a salire arriverai al  Miradouro de Santa Luzia, a soli sei minuti a piedi dalla cattedrale, uno degli angoli più romantici e pittoreschi di Lisbona. Una splendida terrazza sotto portici fioriti circondata da giardini e ricoperta di azulejos che si affaccia su un panorama senza eguali: il fiume Tago, le antiche mura arabe una vista sul bellissimo quartiere dell’Alfama.  Bellissime le splendide azulejos (piastrelle decorate) che decorano il muretto del belvedere. Le azulejos vi ricordo che le troverete spesso in giro per il Portogallo, sono delle bellissime “mattonelle” dipinte di blu che raccontano sempre una storia, rappresentano degli avvenimenti,  fanno parte di una millenaria tradizione portoghese a cui è dedicato anche un piccolo museo vicino al Belvedere (Museo di Arti Decorative). Alle spalle del panorama, sulla facciata della chiesa di Santa Luzia, ci sono due splendidi mosaici di azulejos: uno raffigura il Terreiro do Paço (l’attuale Praça do Comércio) prima del terremoto del 1755 e l’altro i crociati alla riconquista di Lisbona.

    qui all’Alfana non puoi farti mancare un giro  in Tram, sul mitico Tram 28. E’ questo un modo per fare un giro panoramico di Lisbona senza scendere mai dal tram e in questo modo recuperarerai anche un pò di energie. Il biglietto non ha un costo elevato, circa tre euro e può essere acquistato dal conducente o nella biglietteria automatica a bordo. ma qui puoi utilizzare la carta Viva Viagem (€1.40 singola). Il tempo totale di percorrenza e di circa 40 minuti, ma ma potrebbe durare di più nelle ore di punta o quando delle auto parcheggiate male bloccano il percorso. Attraverserete tutta la città da sud a nord e viceversa passando davanti a monumenti importanti, la basilica di Estrela, il Chiado, Praca Commercio, la Sè, vicino al castello di Sao Jorge, Mirador de Santa Luzia. Si sale si scende sui sette colli di Lisbona e si può ammirare la città in tutti i suoi diversi particolari. Esperienza da fare. Fai però attenzione ai rinomati borseggiatori che prendono di mira i turisti a bordo del tram! Questo stupendo pezzo d’antiquariato su rotaia vi porterà in giro comodi e senza fretta, dandovi la possibilità di respirare a pieni polmoni l’atmosfera retrò della città.

    Sempre continuando a girare per l’Alfama non perderti una visita al castello de Sao George. Preferisce l’entrata alle09.00 odopo le ore 18.00, sono gli orari di meno affollamento.  L’ingresso è in Rua santa Cruz. La visita dura circa un’ oretta: Da marzo a ottobre  aperto tutti i giorni, 9:00-21:00. Biglietto intero: 8,50 euro., studenti € 5.00

    Il Castello di São Jorge ha svolto nel corso della storia di Lisbona un ruolo molto importante, fu proprio grazie alla protezione del castello medievale che questa zona di Lisbona è sopravissuta interamente al terribile terremoto del 1755. Domina la più alta delle sette colline della capitale, non a caso da qui si gode di una vista  mozzafiato. Il vero guardiano di Lisbona, questo imponente e antichissimo castello fortificato, sovrasta la città dalla cima di una collina. Di epoca islamica, costruito a metà dell’XI secolo il castello aveva la funzione di ospitare la guarnigione militare e, in caso di assedio, i ricchi che vivevano nella cittadella.  Contrariamente ad altri castelli europei, non aveva funzione di residenza. Il castello visse la sua epoca d’oroquando il re D. Manuel I ricevette Vasco da Gama al ritorno dal suo viaggio marittimo in India, e qui non a caso  fu rappresentata la prima opera teatrale portoghese, di Gil Vicente, in occasione della nascita del re D. João III.. Il Castello di São Jorge è in gran parte in rovina, ma è ancora possibile passeggiare lungo alcune mura, vedere i resti di una parte del cortile e dei giardini. Il Castello di Sao Jorge è formato da 3 nuclei fondamentali: le mura esterne, costruite con molti elementi tipici delle fortificazioni islamiche, una Cittadella interna, che ospitava il Palazzo Reale e una fortezza con 11 torri nella parte più alta del Castello. Il nucelo più interessante è la Cittadella, in cui le vecchie sale della residenza dei sovrani sono state trasformate in spazi museali e di servizi. Da non perdere la Sala Ogivale, quella della Cisterna e la Cappella di San Miguel. Intorno alla Cittadella c’è il nucleo archeologico dei primi insediamenti di Lisbona. All’interno del Castello si trovano diverse cose da vedere: si distinguono il museo, dove si può ripercorrere la storia della capitale, e la Torre de Ulisses. Il fondatore leggendario della città dà il nome all’antica Torre do Tombo del castello, dove un periscopio permette di osservare la capitale a 360°attraverso un gioco di schermi e specchi,  si può osservare minuziosamente la città in tempo reale, con i suoi monumenti e le zone più emblematiche, il fiume e la confusione tipica di Lisbona. E’ davvero bellissimo! Bisogna fare una piccola fila e prenotarsi, ma è davvero una bella esperienza.  osservare minuziosamente la città in tempo reale, i suoi monumenti e le zone più emblematiche, il fiume e la confusione tipica di Lisbona.

    Da qui, prendendo il Tram 28 recati  a vistare assolutamente la feria de ladra. Dal castello ci vogliono circa 15 minuti. La Feria de Ladra è un  mercatino delle pulci che a me ha fatto pensare ad un antico mercato rionale dell’Italia degli anni 70′, molto particolare, ma  anche qui: attenti al portafoglio! Nel Campo di Santa Clara, a due passi dal monastero di São Vicente de Fora, si svolge tutti i sabati e i martedì dalla mattina presto fino a metà pomeriggio. L’impatto iniziale della fiera è sicuramente un po’ duro poiché si vedrà  un tappeto di lenzuoli per terra ai bordi della strada con oggetti e vestiti usati a volte ridotti fino all’osso oppure roba talmente particolare che non troverai in giro. Però vi dirò, io ho fatto ottimi acquisti a basso prezzo, ma contrattate sempre! Nelle bancarelle di antiquariato potete trovare anche le splendide azulejos, e ceramiche, quadri,   potrete osservare gli artigiani all’opera come pittori di tele dei migliori scorci di Lisbona, altri che dipingono ceramiche, chi vende spille a forma di sardina fatte a mano, e fotografi che espongono e vendono a 1 euro le foto di angoli nascosti di questa splendida città.

    Quando sarete stanchi del caotico vai e vieni su e giù per la Feira, andate a riposare mente e spirito nella vicinissima chiesa di São Vicente de Fora, che vi offrirà un po’ di pace e di silenzio con il suo bellissimo monastero. Il gigantesco Monastero de São Vicente de Fora domina la collina del quartiere dell’ALFAMA. Fu in questo luogo che D. Afonso Henriques fece fondare un Monastero nel 1147, consegnandolo ai frati dedicando la chiesa a São Vicente, al quale fece voto affinché potesse vincere nella conquista di Lisbona contro i Mori. La particlolarità di questo monastero è data dalla presenza di una serie di chiostri silenziosi e solitari, rivestiti di magnifici azulejos che illustrano la vita di Lisbona nel 1600: dedicate del tempo ad osservarli perché sono veri e propri capolavori. Tutto il  Monastero è adornato dalle famose piastrelle figurative bianche e blu, alcune  raffigurano le novelle di La Fontaine, altre sono scene della presa di Lisbona e della sconfitta dei mori. Qui  si trovano i tumuli dei re portoghesi da D. João IV (r. 1604-1656) fino a D. Manuel II (r. 1908-1910) Salendo ulteriormente si arriva alla terrazza panoramica che regala una vista a 360° su tutta la città….veramente bello, ma arrivateci all’ora del tramonto….magico da qui potrete godere di una vista superba sul Tago e sulla città! APERTO 09h00 – 17h00 (da Martedì a Venerdì); ingresso di € 5.

    Vi consiglio di fare sota in uno dei tanti ristoranti che si trovano qui, non mi sento di consigliarvene uno in particolare, perchè qui si mangia bene dappertutto, soprattutto il baccalà, e come dicono i portoghesi “qui il baccalaà si mangia in 365 modi diversi”, ovvero in modo diverso per ogni giorno dell’anno. Ed è così, non ho mai mangiato il baccalà nello stesso modo. Posso però consigliarvi di fermarvi in un locale che offre musica Fado,  la musica del Portogallo, una musica a tratti malinconica, si perchè il fado può raccontare tante cose e non necessariamente tristi, anche se la sua  musica può sembrare tale,  e così si può raccontare di tutto, come il  passato, la paura dell’oceano, l’angoscia e l’ansia delle donne per i loro mariti che partivano per il mare. Le note del Fado si sentono, continuamente lontane, passeggiando per le strade di Lisbona,  si sentono nei ristoranti.  Una delle più grandi interpreti di questa musica è Amalia Rodriguez , alla cui morte, avvenuta nel 1999, pensate che furono proclamati tre giorni di lutto nazionale. A proposito del Fado sempre Pessoa diceva: ” Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell’anima forte, l’occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e che poi l’ha abbandonato: nel fado gli dei ritornano, legittimi e lontani...

     

     

     



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