Pointe du Raz: benvenuti alla fine del mondo
Pointe du Raz è è noto come il punto dove finisce il mondo, un sito naturale riconosciuto come “Grand site de France”, che da sempre affascina i suoi visitatori, è uno sperone di granito in continua sfida con l’Oceano, diventando il simbolo della lotta perpetua tra la terra, il vento e il mare. La parola raz, deriva da un termine bretone che sta ad indicare una corrente rapida e sono proprio le correnti del mare che la rendono così affascinante e pericolosa allo stesso tempo. Il punto che si trova tra l’isola e il mare è la parte con le correnti più impervie: la temibile “Raz de Sein” una forte corrente di marea molto temuta da tutti i marinai sin dal passato. Ma andiamo con ordine.
Ecco qualche info su come arrivare e come organizzarvi: Indirizzo: Pointe du Raz Maison du Site 29770 Plogoff 29770 Plogoff, Francia. Per la visita porta un giubbino, la temperatura media del mese più caldo (da agosto) è inferiore a 22 °, ma anche se una giornata è assolata apettatevi una spiovazzata. COME ARRIVARE AL FARO: Si arriva da Quimper passando o da Douarnenez e/o da Audierne nel Cap Sizun. Il Cap Sizun è la regione tra Quimper e la punta. Due chilometri dopo Plogoff, sarete costretti a parcheggiare al parcheggio a pagamento distante un chilometro dalla punta e proseguire a piedi. Troverete vicino il parcheggio, e prima di accedere al percorso, sia i bagni pubblici che vari negozietti di souvenir ed anche punti ristoro. Troverete inoltre, la Maison de la Pointe du raz e du Cap Sizun, un punto infomazioni dove potrete anche richiedere una guida che vi accompagnerà nel tour del posto. Noi li abbiamo contattati via mail un pò prima del nostro arrivo richiedendo una guida in italiano. Siamo stati accontentati e ci hanno fatto conoscere la bravissima Nathalie che per circa un paio di ore ci ha accompagnati alla scoperta di questo luogo magico, con storie vere ed aneddoti del posto e soprattutto facendoci fare dei percorsi fuori dalle rotte turistiche.Visitando il loro sito web troverete il modulo per contattarli. Grande disponibilità e preparazione, oltre a prezzi irrisori, il tour guidato ci è costato € 4 a persona. https://www.pointeduraz.com/
La nostra visita con Nathalie è iniziata visitando quello che anticamente veniva utilizzato dai tedeschi come un bunker, così anzichè seguire il percorso turistico abituale, abbiamo imboccato una stradina alternativa che ci ha permesso di visitare un angolo meraviglioso, fatto di eriche e piante protette, luoghi dove nidificano uccelli, ma soprattutto dove poter osservare l’Oceano in tutte le sue sfaccetatture. Facendo questo percorso il faro si riuscirà ad intravedere prima del normale percorso turistico, ma soprattutto da qui riuscirete a vedere angoli che dal solo promontorio del Pointe du Raz non si ruscirebbero a vedere, come la famosa Bocca dell’Inferno, ovvero una sorta di apertura nelle falesie talmente piccola che solo una canoa ed un nuotatore esperto potrebbero attraversare, questo considerando anche la forte corrente che qui è sempre presente. Ed è proprio lungo questo percorso e a proposito della Bocca dell’inferno che la nostra brava guida Nathalie ci ha raccontato una antica leggenda bretone che in realtà ci ha lasciati al quanto perplessi. Si parla di un ragazzo di buona famiglia molto ricco che si reca nella di fronte Ile-de-Sein, un’isola molto piccola dove si innamorerà ricambiato di una isolana del posto, molto bella ma anche molto povera. La poverina chiederà al suo capo druido la possibilità di andare via con l’uomo che ama, per poterlo sposare, ma gli verrà negata questa possibilità e la notte stessa fuggirà con lui. La famiglia del suo amato non riesce ad accettare una donna così diversa e soprattutto così povera e quindi costringeranno il giovane a riportare la donna sull’isola. Chiederà ad un pescatore di riportarla, ma il mare è in tempesta, ed il pescatore si oppone, è troppo pericoloso, bisognerà aspettare l’indomani. Il giovane uomo non volendo aspettare decide di prendere lui stesso una barchetta e messa su la donna si imbatterà nel mare in tempesta. Il finale non potrà che essere tragico, i due moriranno a causa del mare forte. Bene, la solita morale vuole che non ci si debba opporre alle regole della famiglia e della religione, che avevano predetto l’impossibilità dell’unione. A me in realtà quello che ha lasciato più scettica è la facilità con cui quell’uomo abbia preso e deciso di riportare la donna a casa senza batter ciglio! Mah!
Una volta usciti dal percorso ci si ritrova sulla punta. Qui incontrerai anche la statua della Madonna intitolata a Notre-Dame-des-Naufrages (Nostra Signora dei Naufragi). E’ stata messa qui nel 1903. In realtà questa statua era stata fatta costruire da un politico importante del posto che aveva il desiderio di porla nel suo giardino. Ma proprio perchè lui era un politico, gli fu negato di avere una statua religiosa in casa propria, perchè cozzava con la sua attività e così si vide costretto a donarla e venne posta qui. Se la osservate bene noterete infatti che sia il naufrago che la base dove poggia la statua hanno un colore diverso ed è fatto di altro materiale, a testimonianza di come sia stata modificata ed utilizzata per altro. Alle spalle della statua c’è il Semaforo di Pointe du Raz: il sito della Marina Nazionale Francese è stato costruito nel 1838 ed è in funzione ventiquattro ore su ventiquattro ed è utilizzato per l’osservazione meteorologica. Ovviamente lo scopo è arrivare sul promontorio ed ammirare il faro: ’Île de la Vieille, che si trova su uno sperone di roccia nel mare. Venne acceso nel 1887 ma sino al 1995 quando fu automatizzato, uomini coraggiosi dovevano attraversare il mare dal Point du raz fino al faro, per poter garantire la sicurezza ai naviganti con la luce del faro, è oggi una delle attrattive più fotografate, soprattutto quando il mare è in tempesta.
Se deciderete di non utilizzare la guida potrete muovervi liberamente. Arriverete sempre alla Maison de la Pointe du Raz e proseguirete la visita a piedi seguendo i cartlli. Dal 1996, la Pointe du Raz è zona protetta: parcheggio regolamentato all’ingresso, , sentieri segnati, ecc. Si tratta di misure indispensabili, che permettono di preservare l’equilibrio ecologico del posto che è visitato ogni anni da migliaia di turisti.
Se poi siete amanti del trekking e quindi vi va di camminare, c’è la possibilità di lasciare l’auto al parcheggio gratuito alla spiaggia della Baia dei Trapassati e raggiungere la punta passando dal GR34 in un’ora di marcia. Consiglio al ritorno di prendere il bus navetta (1 euro). Il percorso a piedi è delimitato dai segnali, camminare lungo i faraglioni su cui volano liberi i gabbiani su settanta metri sul livello dell’oceano non ha prezzo. La baia dei Trapassati al incontrerete prima di arrivare al Pointe du raz, è oggi diventato il paradiso dei serfisti e c’è anche una bella spiaggia. Il suo nome deriva dall’unica spiaggia presente che prende il nome a una leggenda terribile dice che i naufragati del Raz de Sein si ritrovavano su questa baia per via delle correnti, un’altra leggenda di origine celtica, racconta che durante le cerimonie funebri i druidi defunti si mettevano su una barca e si lasciavano andare verso l’ile de Sein che era il luogo di sepoltura.
infine, una volta superata la Baia devi andare assolutamente a vedere la chapelle Saint They, de la Pointe de Van. Indirizzo: Cap du Van, 29770 Cléden-Cap-Sizun, coordinate GPS : 48°03’36” N / 4°42’43” O. Famosa per a chiesa che guarda l’Oceano. Troverete una piccola chiesa che si erge solitaria con lo sguardo verso l’Oceano, e sembra dominare tutto. Questa cappella si trova alla fine della terraferma a qualche metto dalle falesie, per accedere arriva al parcheggio del Pointe de van e segui le indicazioni. La storia ci racconta che la cappella attuale è stata costruita nel 17° secolo sulle rovine di un’antica cappella, che a sua volta era stata costruita sui resti di un oratorio più antico e più vicino al mare. La cappella è all’interno di un recinto e se siete fortunati potrete trovarla anche aperta, soprattutto in estate. All’interno non troverete una croce ma due statue di San Giacomo di Compostela appoggiato sulla Vergine e che datano del 16° secolo. probabilmente vol dire che questo forse era un antico cammino verso la Spagna via mare. Questa cappella è stata classificata come monumento storico. Tutta la zona è stupenda e merita una visita, panorama mozzafiato e scorci colorati e suggestivi.
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